GIORNO DELLA MEMORIA " GESTA DI PIO XII"
- Posted by Vincenzo
- On 27/01/2016
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The Catholic Herald riporta la scoperta nell’Archivio Segreto Vaticano di ulteriori documenti che provano l’aiuto che diede Pio XII – al secolo Eugenio Pacelli – a migliaia di ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale ed evidenziano la sua ferma opposizione ad ogni forma di antisemitismo, anche prima di diventare Papa.
Le trecento pagine di documentazione, messa on line a metà febbraio, mostrano, per esempio, che Pio XII salvò 80.000 ebrei riuscendo a persuadere il Reggente d’Ungheria a non deportarli e ottenne per 12.000 di essi un visto sicuro per lasciare l’Europa per i Caraibi. I documenti, scoperti dallo storico tedesco Michael Hesemann, mostrano come Eugenio Pacelli, già come arcivescovo, intervenne sul governo tedesco per proteggere gli ebrei residenti in Palestina, sudditi – in quel momento – del governo ottomano (al tempo alleato con i tedeschi).
Nel 1917, come Nunzio di Baviera Pacelli, aiutò personalmente la World Zionist Organisation ad incontrare Papa Benedetto XV per discutere sulla patria ebraica in Palestina.
Altre pagine riguardano l’aiuto che Pio XII diede nel 1943 per salvare gli ebrei romani ospitandoli in case religiose e viene pubblicato un documento del 1939 dei servizi americani che definisce il nuovo Papa un oppositore del nazionalsocialismo e lo indica come supporter degli oppositori al regime hitleriano.
Una lettera del 1938, firmata dal cardinal Pacelli durante l’ultimo mese della sua permanenza come Segretario di Stato, prova la sua opposizione al tentativo di rendere illegale in Polonia l’uso del cibo kosherebraico. Altri documenti dimostrano che Pio XII convinse il governo brasiliano ad accettare 3.000 ebrei e aiutò a fornire loro certificati battesimali per farli passare come “ariani”.
La Pave the Way Foundation ha inoltre pubblicato alcuni video intervista che descrivono come il Papà aiutò 12.000 ebrei a scappare nella Repubblica Dominicana.
Il famoso diplomatico e storico ebreo Pinchas Lapide stima che la Chiesa Cattolica sotto Pio XII salvò tra i 700.000 e gli 850.000 ebrei dai nazionalsocialisti, la maggior parte di loro provvedendo a dargli rifugio, passaggi verso nazioni neutrali e, spesso, intervenendo anche presso le autorità delle nazioni occupate dai nazisti.
Le calunnie contro Pio XII, mostrato quasi come un proto nazista, nascono dopo il 1958 – anno della sua morte – a valle di un allestimento teatrale di Rolf Hochhuth (Il Vicario del 1963) e sono aiutate – sembra ora assolutamente dimostrato – da una campagna orchestrata dal KGB comunista sovietico.
Le trecento pagine di documentazione, messa on line a metà febbraio, mostrano, per esempio, che Pio XII salvò 80.000 ebrei riuscendo a persuadere il Reggente d’Ungheria a non deportarli e ottenne per 12.000 di essi un visto sicuro per lasciare l’Europa per i Caraibi. I documenti, scoperti dallo storico tedesco Michael Hesemann, mostrano come Eugenio Pacelli, già come arcivescovo, intervenne sul governo tedesco per proteggere gli ebrei residenti in Palestina, sudditi – in quel momento – del governo ottomano (al tempo alleato con i tedeschi).
Nel 1917, come Nunzio di Baviera Pacelli, aiutò personalmente la World Zionist Organisation ad incontrare Papa Benedetto XV per discutere sulla patria ebraica in Palestina.
Altre pagine riguardano l’aiuto che Pio XII diede nel 1943 per salvare gli ebrei romani ospitandoli in case religiose e viene pubblicato un documento del 1939 dei servizi americani che definisce il nuovo Papa un oppositore del nazionalsocialismo e lo indica come supporter degli oppositori al regime hitleriano.
Una lettera del 1938, firmata dal cardinal Pacelli durante l’ultimo mese della sua permanenza come Segretario di Stato, prova la sua opposizione al tentativo di rendere illegale in Polonia l’uso del cibo kosherebraico. Altri documenti dimostrano che Pio XII convinse il governo brasiliano ad accettare 3.000 ebrei e aiutò a fornire loro certificati battesimali per farli passare come “ariani”.
La Pave the Way Foundation ha inoltre pubblicato alcuni video intervista che descrivono come il Papà aiutò 12.000 ebrei a scappare nella Repubblica Dominicana.
Il famoso diplomatico e storico ebreo Pinchas Lapide stima che la Chiesa Cattolica sotto Pio XII salvò tra i 700.000 e gli 850.000 ebrei dai nazionalsocialisti, la maggior parte di loro provvedendo a dargli rifugio, passaggi verso nazioni neutrali e, spesso, intervenendo anche presso le autorità delle nazioni occupate dai nazisti.
Le calunnie contro Pio XII, mostrato quasi come un proto nazista, nascono dopo il 1958 – anno della sua morte – a valle di un allestimento teatrale di Rolf Hochhuth (Il Vicario del 1963) e sono aiutate – sembra ora assolutamente dimostrato – da una campagna orchestrata dal KGB comunista sovietico.
In aggiunta al reportage del Catholic Heraldsopra riportato, segnaliamo l’interessante diario dei tempi di guerra delle suore agostiniane del monastero dei SS. Quattro Coronati a Roma, da ultimo apparso sul Papa Ratzinger blog, ove potrete leggerlo. Qui ne riportiamo appena una frase:
In queste dolorose situazioni il Santo Padre vuol salvare i suoi figli, anche gli ebrei, e ordina che nei monasteri si dia ospitalità a questi perseguitati, e anche le clausure debbono aderire al desiderio del Sommo Pontefice.
Tornielli, ne Il Giornale del 6 marzo, riferisce di ulteriori documenti da cui risultanto ordini diretti del Papa per salvare gli ebrei.
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